Tesori da una collezione


… e gli dei tirarono a sorte, si divisero il mondo: Zeus la Terra, Ade gli Inferi,
Poseidon il continente sommerso.
Apparve Atlantide, immenso isole e montagne, canali simili ad orbite celesti.
Il suo re Atlante conosceva la dottrina della sfera, gli astri la geometria,
la cabala e l’alchimia.
In alto il tempio, sei cavalli alati, le statue d’oro d’avorio e oricalco.
… In un giorno e una notte, la distruzione avvenne, tornò nell’acqua.
Sparì Atlantide.

Franco Battiato – Atlantide

Atlantide… la rivale di Atene nel Timeo… utopia delle Utopie classiche e rinascimentali, isola di meraviglia dalle profondità del mare sorta e nelle medesime, per sempre inabissata.

Forte, nell’immaginario collettivo, il Mito di un luogo perduto nell’abisso… ricco di tesori nascosti, grandi architetture, favolose costruzioni, simboli di una lingua misteriosa e bellissime statue sommerse.

Statue recuperate dal mare, come tratte da quei flutti che bagnano la Calabria, trascinate sulla spiaggia di Riace, un felice episodio che ha segnato la nostra coscienza, portando l’ennesima conferma dell’immensità di un passato di gloria, grazia e sapere.

Citando un fraseggio riconoscibile, il curatore – Lorenza Boisi – sceglie di richiamare, nel titolo, una famosa canzone del 1985- Ti Sento di quei Matia Bazar che cantarono pure Vacanze Romane, un’aria che resta celebrazione di una cartolina di italianità nel mondo e della proiezione di un mito vivo sino dal Grand Tour settecentesco, un’Italia di struggente Bellezza.

La mostra riunisce, in un gioco figurale e linguistico, opere della collezione MIDeC che non trovano collocazione permanente nelle sue sale, bellissime sculture, statue appunto, conservate nel silenzio di una grande volta, forziere di molti tesori.

Ritornano grandi nomi, avvicinati ad artisti meno noti e, come in ogni libro di avventure, a preziose testimonianze ignote. Sono ripercorsi i tópoi della narrazione di scoperta archeologica e del mito di Atlantide – i vasti templi rovinosi, nell’opera del grande ceramista Alessio Tasca, torna la Sfera arcaica – simbolo di sapere euristico e potere temporale, nel “Vaso” di Nes Lerpa e nel “Condor Ferito”, gli idoli ermetici, nelle figure mitologiche e religiose dello sculture russo Tirvin Valdimir Aleksandrevich  e nel “Sogno”, l’abisso delle Marianne, nel bassorilievo di Silvio Zanella, il richiamo alla fauna de Profundis con l’opera di Massimo, una pseudo-archeologia nel feticco del celebre Emanuele Luzzati, l’otre come primo enunciato del reperto archeologico ed infine, l’Athanor, il Crogiuolo Ermetico, culla dell’iniziazione alchemica e della sublimazione dell’Oro.

 

BELLISSIMA STATUA SOMMERSA
a cura di Lorenza Boisi

MIDeC
Palazzo Perabò 5, Cerro di Laveno Mombello
dal 19 aprile al 26 maggio 2019

Orari di Apertura:
Venerdì, Sabato e Domenica: 10:00-13:00 / 14:00-17:00

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